HEPAR SULPHUR NELL’ACNE Comparazione e associazione ove possibile tra omeopatia e allopatia. INTRODUZIONE L’Hepar Sulphur è solfuro di calcio e di potassio e si ottiene facendo calcificare in un vaso sigillato , fiori di zolfo e carbonato di calcio proveniente da ostriche e conchiglie ;è quindi un prodotto formato da solfato di calcio e di potassio e la sua azione è dovuta non solo alle due componenti (calcarea carbonica e sulphur), ma ad una azione diversa generata dalla nuova composizione ,che non è la sommatoria dei primi due. Tralasciando tutte le componenti che determinano le modalità ed i sintomi fondamentali , passeremo a descrivere quello che più prettamente sembra essere legato alla sua azione sull’acne e su altre malattie quali ad esempio acne rosacea e ascessi. Per fare in questo caso non una omeopatia unicistica , ma se vogliamo una omeopatia pluralistica, guardando il più possibile al simillimum. L’Hepar Sulphur è un medicinale per così dire pluricostituzionale, infatti come già evidenziato, ha un contenuto chimico formato da vari bioelementi per cui esplicherà la sua azione più o meno con forza sulle varie costituzioni. La pelle è malsana, si screpola con con facilità ,si infetta con facilità ,ha frequenti eruzioni , abbiamo prurito intenso, possono essere presenti vescicole secche e umide con anche secrezioni fetide ci può essere suppurazione, sudorazione abbondante, ipertrofia dell’apparato linfatico ecc. BIOTIPO Il biotipo è psorico-endoblastico-linfatico e psorico mesoblastico sanguigno. Il suo posto fisiopatologicamente è fra la Calcarea Carbonica e il Sulphur. L’Hepar Sulphur è quindi medicinale valido nelle suppurazioni ed è indicato tra l’altro nelle ipertrofie croniche delle tonsilliti croniche con tendenza alla suppurazione (nelle nevralgie); è definito il bisturi dell’omeopatia e molto spesso la sua azione è paragonata a quella che hanno gli antibiotici , se non la supera addirittura. Deve essere usato con cautela in presenza di ascessi o comunque processi suppurativi a cavità chiusa, (otiti, peritoniti, osteomieliti, flemmoni profondi), poiché vi può essere un rientro del processo suppurativo come anche un drenaggio verso l’esterno o peggio verso l’interno. L’Hepar Sulphur può avere azione preventiva, riassorbente, suppurativa. Per cui daremo dosaggi alle 5CH quando l’ascesso si sta formando, una 30CH o 200CH a seconda del momento e se notiamo che la suppurazione si stia riassorbendo, o daremo una 5CH o 4CH se il processo suppurativo è in atto e lo vogliamo favorire. Nelle suppurazioni L'Hepar Sulphur può essere utilizzato in associazione al mercurio solubile che sembra faccia aumentare la suppurazione a basse diluizioni , la ostacoli alle alte;oppure con calcarea sulfurica che ha azione anti suppurativa ecc. L'Hepar Sulphur nelle suppurazioni la bassa potenza favorisce la fluidificazione , la media(30CH)la orienta, l’alta(200CH) la fa regredire. CASI CLINICI Essendo l’acne,volgare e non, molto spesso fonte di grosso disagio psicologico e insorgendo questa nella fase adolescenziale è ovvio che la cosa più importante è il primo approccio col paziente che deve essere teso a far sì che l' EMPATIA sia la più ampia possibile. Alla prima visita è stato sempre detto che la terapia che andremo a fare sarà lunga con alti e bassi limitando le aspettative miracolistichle e scoraggiando chi a queste cercava di credere; sono state spiegate ai pazienti in forma semplice le modalità di formazione della malattia e quali sono i possibili rimedi sia dal punto di vista allopatico che omeopatico da utilizzarsi sia per via generale che locale. Viene posto in evidenza lo scopo principale della terapia che è quello di curare la malattia e non di farla scomparire evitando ,questa la cosa fondamentale ,il formarsi di cicatrici che sono esse si permanenti e deturpanti. La prima fase di terapia è quasi sempre stata di tipo allopatico a fasi, onde evitare che la lentezza dei risultati,con il solo utilizzo iniziale dell'omeopatia, facesse abbandonare la terapia e per migliorare la compliance del paziente, passando poi,una volta ottenuto un miglioramento significativo dal punto di vista estetico e non , a proporre la terapia omeopatica (viene comunque spiegato al paziente il limite della terapia allopatica e che gli antibiotici non possono penetrare in maniera efficace la dove vi sia un processo suppurativo e viene loro insegnato di astenersi dalla pratica frequentissima dello strizzamento dei brufoli). CASO CLINICO N.1 Maschio 15 anni con acne microcistica pustolosa al viso e dorso ;si opta per una terapia allopatica iniziale a fasi: Terapia per os: Prima fase: Tetracicline sottodosate più fermenti lattici ,durata due settimane. Seconda fase vit.B6 per altri 12 giorni. Terapia locale : Galenica allo zolfo composta da: Fiori di Zolfo , Hamamelis, Ac. Salicilico,Olio di Mandorle Dolci e Veicolante.Le applicazioni vengono effettuate alla sera per 15 giorni e poi a sere alterne per altre 15 sere, per la detersione si utilizza un latte detergente senza risciacquo. Il primo controllo viene effettuato a 20 giorni e si nota un notevole miglioramento della componente pustolosa e infiammatoria a questo punto si inzia con l’utilizzo locale di una crema all' ac. Retinoico allo 0,005% tutte le sere alternandola al preparato galenico.Per os si utilizza un macrolide sottodosato sempre per 15 gioni.
Al successivo controllo a 20 giorni passiamo ad una terapia con Rokital e fermenti lattici visto che, la paziente per via di schiacciamenti continui delle pustole, ha avuto una recrudescenza della malattia e dopo 15 giorni si danno in associazione vit B6 e Vit E. Al terzo controllo visti i miglioramenti ottenuti , si propone la continuazione della terapia con l’omeopatia prospettando e facendo accettare un possibile peggioramento omeopatico; localmente si continua con l’utilizzo dell’ac. Retinoico del resto mai sospeso. Viene prescritto Hepar Sulphur alla 4CH granuli 3+3 al giorno controllo a 15 dì; si ottienen un ulteriore miglioramento per cui si somministra H.S. alla 9CH granuli per 15 dì 3+3 con controllo sempre a 15 giorni e visto il perdurare del miglioramento si decide per un H.S. 30 CH 3 granuli al di per 2 mesi con controllo a 1 e 2 mesi . Al controllo successivo si associa una fiala al dì di zinco-rame in oligoelemento per 1 mese. Il controllo a ulteriori 2 mesi mostra, al quadro clinico, una scomparsa di pustole e eritema con permanenza di alcune microcisti, in un successivo controllo, a 3 mesi dall’inizio della cura omeopatica ,il quadro che si presenta è di una regressione pressochè totale dell’acne con comparsa sporadica di foruncoli. Arrivata l’estate si decide per una terapia di mantenimento con creme alla retinaldeide e filtri solari onde evitare che l’ispessimento cutaneo causato dall’esposizione solare eccessiva crei dei tappi a livello dello sbocco dei dotti delle ghiandole sebacee con conseguente riformazione di cisti sebacee e riaccensione della malattia. Viene anche utilizzato un complesso omeopatico (della Nuova Sedemi: peau 4CH, hepatune 7CH, vesicule biliare 7CH, surrenine 7CH, a.c.h. 7CH) come drenante in gocce,10 gocce al mattino a digiuno per un mese e mezzo. CASO CLINICO N.2 Acne pustolosa al viso paziente di 16 anni maschio. Anche in questo caso viene effettuata inizialmente una terapia a farsi allopatica e successivamente una terapia omeopatica sia per complessi che con Hepar Sulfur. Nella prima fase vengono somministrati tetracicline più fermenti lattici per quindici giorni, nella seconda fase vitamina B6 il tutto per os. Si effettua un controllo a quindici giorni ove appare una parziale miglioramento, vengono quindi somministrati un macrolide sottodosato più fermenti lattici per altri quindici giorni, successivamente vitamina B6 e vit.E per ancora quindici giorni. Al terzo controllo a un mese vi è ancora un sensibile miglioramento si prescrive un complesso omeopatico dieci gocce per due(Nacnesta: levico D4, natrum muriaticum 9CH, staphisaria 3CH, medorrhinum D30, tubercolinum GT D15, carduus marianus D1) e localmente una crema antibiotica sulle eventuali recidive. Controllo a venti giorni ; si somministra un complesso omeopatico (Mucozinum plus 200: branhamella catarrhalis, microccocus tetragenes, griep nosode, klebsiella pneumonia, strptococcinum, staphylococcinum, aà 200k ) una capsula dose alla settimana per tre mesi. A tre mesi abbiamo una lieve riaccensione della sintomatologia, viene somministrato zinco-rame in oligoelemento e localmente acido azelaico in crema e L'H.S. e con le stesse modalità del primo caso; a distanza di quattro mesi la sintomatologia è pressoché scomparsa. CASO CLINICO N.3 Acne pustolosa minima al viso in un soggetto di sesso femminile di 22 anni. Si procede con la somministrazione per os di H. Sulphur alla diluizione di 5CH granuli 3+3 per 15 giorni poi 9CH granuli 3+3 per 15 giorni e 30Ch in monosomministrazione giornaliera per 60 giorni,.localmente si somministra una galenica allo zolfo , la pulizia del viso viene fatta con un latte detergente sensa rsciacquo i controlli vengono effettuati a 15, 30, 60, 120 giorni constatando un graduale e costante miglioramento con regressione totale delle pustole. CASO CLINICON.4 Acne microcistico-pustolosa in un paziente di sesso maschile e età 14 anni, interessati viso e dorso. Il paziente da circa un anno sta applicando acido azelaico in crema e tetracicline per os a fasi sensa grossi risultati, negli ultimi due mesi ha usato eritromicina 3% crema. Proponiamo una prima fase con tetracicline sottodosate più fermenti lattici per quindici giorni e una seconda fase con vitamina B6,e localmente una crema galenica allo zolfo e un latte detergente;al primo controllo abbiamo un miglioramento netto delle pustole dopo circa quindici giorni terminata la terapia fin qui assegnata si procede con una terapia a quattro fasi una prima fase con l'utilizzo di macrolidi sottodosati e fermenti,poi seconda fase vit B6 per 10 dì,poi minocin 100 per 8 dì e infine nuovamente vit B6 per 10 giorni .L'ocalmente si somministra una crema all'acido retinoico in percentuale crescente partendo da un concentrazione allo 0,01% fino allo 0,05% con ottimi risultati dal punto di vista della diminuizione delle pustole e riduzione delle microcisti. Ma perdurando la fase pustolosa e cistica si prosegue con terapia locale con ac retinoico e fasi di terapia antibiotica sospendendo il tutto durante l'estate ove essendoci un costante miglioiramento si utilizza una crema all'ac. Azelaico con filtro solare durante il giorno e un crema alla retinaldeide tutte le sere , per la detersione del viso un sapone antisettico e leggermente esfoliante;.per bocca un complesso omeopatoco. Terminata l'estate vi è una riaccensione importante e si decide di effettuare in associazione ad una terapia che io indico come pulsata con antibiotici a T/2 molto lungo, una cps ogni 10 giorni per 1 mese e mezzo, e ac. glicolico a concentrazione e tempo di posa crescente (si parte da Ac. Glicolico al 20% fino al 70% con tempi di posa da 30" a 7minuti e 30")dopo l'effettuazione di un pre -peeling il tutto a cadenza settimanale per 2 mesi e poi a cadenza
quindicinale ed infine mensile.Dopo tre mesi di terapia con ac. Glicolico si utilizza Hepar Sulfur in granuli 5CH 3+3 per 15 giorni e poi alla 9CH 3+3 per altri 15 giorni ed infine alla 30 CH per due mesi(3 granuli die) dovendo ridurre in quest'ultimo periodo e la frequenza e la durata dei tempi di posa dell'ac glicolico visto il graduale e pressochè uniforme miglioramento del quadro clinico sia al viso che al dorso.Ad inizio estate si fa applicare un filtro a protezione estrema durante il giono e una crema alla retinaldeide di sera. CASO CLINICO N.5 Paziente affetto da Acne Rosacea di sesso maschile di 36 anni . La malattia è insorta da da circa due anni in concomitanza della morte del padre e perdita del posto di lavoro. Il paziente ha effettuato vari tipi di terapia allopatica sempre a base di antibiotici sensa avere grossi risultati se non dopo l'utilizo di tetracicline(minocin). Iniziamo con una terapia locale a base di una crema galenica allo zolfo attenuata rispetto a quelle fin qui viste e per os una terapia a fasi di antibiotico e fermenti lattici.Il paziente ottiene sempre dei miglioramenti ma la sintomatologia riappare ogni volta che gli antibiotici vengono sospesi per più di 20-25 giorni . Si propone così una terapia locale all'acido glicolico partendo da una concentrazione del 50% fino al 70% e tempi di posa da 1 minuto fino a 6 minuti con cadenza prima settimanale poi quindicinale ed infine mensile e in associazione con una terapia con complessi omeopatici per os più oligoelemento zinco-rame una fiala al di per 3 mesi. Il paziente migliora costantemente ma ha delle riaccensioni che tampona con l'utilizzo (fai da te) di tetracicline. Viene proposto l'utilizzo di Hepar Sulphur granuli alla 5CH 3+3 al dì per 20 giorni e poi altri 20 con H.S. alla 9CH granuli sempre 3+3;e poi H.S. 30CH 3 granuli die fino a due mesi . Durante quest'ultima terapia le recidive sembrano man mano diradarsi sino a scomparire.A distatza di 1 mese dagli ultimi granuli di H.S. alla 30 CH si somministra un tubodose di H.S. alla 200CH e al controllo a due mesi la malattia sembra per ora assolutamente quiescente. VARIAZIONI SUL TEMA Per inciso ho usato l'H.S. 200Ch tubodose in monosomministrazione,forse con grande incoscienza,in una paziente che presentava la formazione di un ascesso suppurativo (su una cicatrice pst chirurgica) onde evitare il reintervento per drenare l'ascesso, ottenendo con grande soddisfazione della paziente e mia il drenaggio verso l'esterno dell'ascesso a distanza di8-12 ore dall'assunzine del rimedio omeopatico. CONCLUSIONI. Si può confermare a tutti gli effetti la frase Hepar Sulphur uguale bisturi omeopatico, anche se con alcuni distinguo , dicendo che se ben modulato questo bisturi può esere usato come drenante in maniera non catastrofica , specie nell'acne , senza quel peggioramento omeopatico che molto spesso è visto come fallimento della terapia , tutto questo valutando, selezionando i soggetti da avviare a questo tipo di cura nei modi e nei casi dovuti , portando ove possibile il paziente a un miglioramento più o meno marcato (con anche l'utilizzo dell'Allopatia )da permettergli successivamente di accettare un pur lieve e sempre possibile peggioramento omeopatico,esso stesso, per noi Omeopati, indice di successo. Dott.Luigi Marziali Specialista in Dermatologia e Venereologia Omeopatia Omotossicologia
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