Legislatura 17ª - aula - resoconto stenografico della seduta n

Legislatura 17ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 127 del
17/10/2013

LANZILLOTTA (SCpI). Signor Presidente, signor rappresentante del Governo, colleghi, la storia dell'assetto societario di Telecom, dalla privatizzazione ai giorni nostri, racconta forse meglio di qualsiasi altra storia le caratteristiche, le debolezze, i modi di operare e l'etica del capitalismo italiano e del suo rapporto con la politica.
L'origine dei problemi di Telecom sta, senza dubbio, nel modo in cui fu realizzata nel 1997 la sua privatizzazione, che offrì al mercato l'azienda così come era, senza procedere al o scorporo del a rete, con ciò realizzando in un colpo solo due risultati negativi: la perdita del control o da parte dello Stato di un asset strategico per il Paese e per il suo sviluppo futuro e l'ineluttabile perdurare del monopolio dell'incumbent nel ricco ed espansivo mercato delle telecomunicazioni.
Ma nella privatizzazione di Telecom, nel a difficoltà a costituire una solida anima industriale nella nuova società fu anche possibile intravedere da subito la scarsa lungimiranza di un capitalismo manifatturiero scarsamente consapevole del a rivoluzione globale che le telecomunicazioni avrebbero portato trasformando questo settore nelbusiness del futuro; miopia che, anche se poi sempre giustificata in nome dell'emergenza finanziaria, caratterizzò anche chi per lo Stato guidò la privatizzazione senza rendersi conto che il grande progetto di cablatura denominato Socrate, che l'al ora TET e il suo capo stavano realizzando, avrebbe dotato l'Italia di un'infrastruttura che l'avrebbe resa all'avanguardia in Europa e nel mondo.
Il secondo problema di Telecom nasce, come è stato da molti ricordato, nel a seconda fase della privatizzazione, quella che vede avvicendarsi in una relativamente rapida successione prima la coraggiosa cordata Gnutti-Colaninno, poi Tronchetti Provera e da ultimo i soci di Telco, intervenuti in una sorta di penultimo salvataggio (l'ultimo lo vediamo in questi giorni). Capitalisti senza capitali che, grazie al meccanismo delle scatole cinesi, hanno conquistato il controllo della società con quote di capitale modesti ed hanno scaricato sull'azienda il peso del debito contratto per acquisire il controllo della società stessa, con il doppio effetto di spingere quanto più possibile i ricavi da rendita monopolistica e di bloccare gli investimenti, non solo per lo sviluppo ma addirittura per la manutenzione della rete fissa, il cui livello di degrado fu testimoniato dal rapporto che nell'ormai lontano 2008 il Governo Berlusconi commissionò a Francesco Caio.
Da al ora la situazione non è certo migliorata (anzi, forse il contrario) e tutte queste operazioni sono avvenute con la benedizione (quando non con il sostegno) della politica, una politica che nel settore del e comunicazioni è stata ossessionata in questo ventennio dal problema del a televisione, delle frequenze, dell'occupazione della RAI e troppo tardi si è accorta che il cuore del futuro era la rete a banda larga e quella NGN. Una distrazione imperdonabile ma, da ultimo, anche un po' sospetta perché non si può non pensare che negli ultimi mesi (da quando, cioè, è divenuto ormai chiaro e indiscutibile il carattere strategico del a rete e del suo control o, così come lo stato prefallimentare di Telecom) non si sia intervenuti per imporre una soluzione al problema dello scorporo della rete e non si sia emanato il regolamento per l'esercizio del golden power delle società di telecomunicazioni. Forse non si è voluto disturbare il manovratore, finendo per tutelare più gli interessi degli azionisti di Telco che non quel i del Paese.
Ora la mozione promossa dal senatore Mucchetti cerca di correre ai ripari per evitare l'ultimo insulto ai risparmiatori ed agli investitori esteri che hanno creduto in Telecom Italia e che dall'operazione e dall'acquisizione del control o da parte di Telefónica non avrebbero alcun vantaggio, ancora una volta come è successo nelle precedenti operazioni Gnutti, Colaninno e Tronchetti Provera. Ma si vuole evitare anche che sui mercati finanziari globali passi l'idea che in Italia, con pochi euro, si possa conquistare il controllo della più grande azienda del Paese: non è questo il tipo di attrattività che vogliamo prospettare agli investimenti e agli investitori esteri. È qualcosa di diverso. Quindi, credo che questo intervento, lungi dall'apparire come un'interferenza impropria sul funzionamento del mercato, possa apparire invece come un elemento di garanzia per chi voglia effettivamente investire nel sistema industriale italiano.
La doppia soglia per l'OPA punta quindi a tutelare i risparmiatori, a scoraggiare e a rendere meno conveniente la modalità diffusa nel nostro sistema di realizzare il controllo mediante le scatole cinesi ed intende rendere più trasparente il funzionamento del mercato finanziario. La doppia soglia, dunque, non ha finalità protezionistiche e non vuole rendere meno contendibili le aziende, ma vuole fare in modo che le operazioni di acquisizione si svolgano con capitali veri e nel a massima trasparenza.
A questo obiettivo si associa quello di ottenere che l'assetto proprietario della rete assicuri investimenti sull'infrastruttura e concorrenza sui servizi, altrimenti ritengo sarà meglio non parlare più di agenda digitale, che diventa un tema retorico, privo di effettiva consistenza operativa.
Ci auguriamo infine, signora Sottosegretario, dandole atto di aver seguito con diligenza i nostri lavori, che su temi così rilevanti per il Paese e per il suo futuro il Governo si dimostri un po' più concentrato di quanto non abbia fatto nel corso di questa discussione e adotti con tempestività le iniziative necessarie che sono indicate nel a mozione.
Se così non fosse, almeno questa volta nessuno potrà dire di essere stato colto di sorpresa: vorrà dire che si sarà voluta aval are questa come le altre, analoghe, eventuali operazioni che si potranno realizzare nelle società del cosiddetto grande capitalismo italiano, al e spal e dei risparmiatori e dell'interesse del Paese.
Per questo il Gruppo Scelta Civica per l'Italia annuncia il proprio voto favorevole.

Source: http://www.lindalanzillotta.it/wp-content/uploads/2013/10/resoconto-17-Ottobre.pdf

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An Evening with Rick & Laura Hall with special guest, Kelly Macleod Saturday, October 2"d, 7 p.m. The Christian Church of Woodland Sanctuary Rick and Laura met in Chicago where they both performed at THE SECOND CITY. Since then they have gotten married, had two children together, and moved to Los Angeles. There they continue to perform, both separately and together. Laura

Mikrobiologie kursablauf

Enzympraktikum Name Schule Klasse Datum 1. Theorie - separates Dossier, im BioBuch unter Photosynthese, Zellatmung, Ernährung I. Verstehen von enzymatischen Vorgängen. II. Verhalten im Labor und Einhalten der Laborregeln. 3. Material 3.1. Kompetitive Hemmung von Amylase durch das Medikament „Glucobay“ Labormaterial Reagenzien Geräte/Apparaturen 3.2. Synthese

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